giovedì 21 luglio 2011

Spettacolo per i bambini Saharawi_ Capodimonte, 19 luglio 2011













Grazie a:
Bambini senza confini - Onlus

Lux in Fabula






IL POPOLO SARAWI
da: /www.saharawivaldarno.it



Il Sahara Occidentale è un territorio di circa 266000 Kmq che si affaccia sull’Atlantico per un migliaio di Km, confina con il Marocco, l’Algeria e la Mauritania. E’ in gran parte desertico, ma ricchissimo di risorse minerarie con coste pescosissime.
Il Sahara Occidentale è stato per molti anni colonia spagnola mentre il vicino Marocco colonia francese. Dopo la seconda guerra mondiale il Saharawi guarda con simpatia alle rivendicazioni di indipendenza del Marocco e, tra il ‘56 e il ‘58, molti giovani saharawi si arruolano nell’Armée de la Liberation  che opera nel sud marocchino. In seguito la Francia, con il coinvolgimento della Spagna, lancia un operazione di pulizia del deserto che riesce a soffocare le rivendicazioni marocchine e a porre sotto controllo  la resistenza Saharawi.
Nel 1973 un piccolo nucleo di nazionalisti Saharawi costituisce il Fronte Polisario che a partire dal 1974 individua l’indipendenza del popolo Saharawi come obiettivo fondamentale.
Contemporaneamente a livello internazionale l’Assemblea Generale dell’ONU riconosce il diritto dei popoli all’autodeterminazione (1960) ed include, a partire dal 1963, anche il Sahara Spagnolo.
Nell’agosto del 1974 il governo di Madrid informa il Segretario generale dell’ONU dell’intenzione di tenere un referendum nei primi mesi dell’anno successivo, e nell’autunno del 1974 procede al primo censimento della popolazione. Violenta è la reazione del re del Marocco che all’annuncio del referendum vede vanificati i suoi progetti di estensione della sua sovranità anche sul Sahara.
Per bloccare iniziative di indipendenza del popolo Saharawi il Marocco annuncia una marcia popolare di occupazione pacifica di 350.000 persone; (in realtà si tratta di una vera invasione con forze di polizia e militari. La Spagna si ritira cedendo i territori a Mauritania e Marocco  (Accordi di Madrid 1975). Migliaia di persone sotto i bombardamenti dell’aviazione marocchina si danno alla fuga attraverso il deserto fino al confine algerino, dove, nei pressi di Tindouf, viene allestita una prima tendopoli di accoglienza. Qui, dal niente e con niente i Saharawi realizzano una delle esperienze politiche e sociali più interessanti e significative del nostro secolo: la costruzione di uno “Stato in esilio”: i rifugiati vengono distribuiti in 4 distinte tendopoli (El Ayoun, Smara, Dakhla e Ausserd) ciascuna delle quali assume ai fini amministrativi il nome e le funzioni di un distretto regionale (Willaya). Ogni willaya è divisa in 6 o 7 “province” a ognuna delle quali viene dato il nome di una provincia saharawi (daira). In questo modo, attraverso l’organizzazione spaziale dei campi, si ricrea l’identificazione ed il legame con la patria di origine. I Saharawi hanno voluto costruire un’organizzazione sociale dove tutti sono chiamati ad un ruolo attivo, dove sono valorizzati gli anziani e soprattutto dove le donne condividono responsabilità a tutti i livelli. La priorità spetta all’educazione e alla sanità; in questi settori il ruolo delle donne è particolarmente importante.  Tutti i giovani sono scolarizzati a livello elementare e medio. In questo modo si evita l’instaurazione di quei meccanismi di attesa passiva, di fatalismo tipici dei campi profughi e si stimola l’ingegnosità e la creatività saharawi, che si esplica in attività come il recupero e il riciclaggio di qualunque tipo di materiale.
Nel 1976 il Fronte Polisario decide di proclamare l’indipendenza e la nascita della Repubblica Araba Saharawi Democratica (RASD). Nel 1979 la Mauritania ratifica un accordo di pace con il Fronte Polisario mentre il Marocco raddoppia lo sforzo bellico (strategia dei muri di sabbia) per occupare tutto il territorio dell’ex Sahara Spagnolo.
Nel 1982 la RASD viene ammessa come stato membro nell’OUA (Organizzazione dell’Unità Africana).
Nel 1988 la risoluzione ONU istituisce la MINURSO (missione delle nazioni unite per il referendum del Sahara Occidentale) e un piano di pace. Nel 1991 il Marocco e il Fronte Polisario accettano una tregua e in accordo con MINURSO stabiliscono la data del referendum (gennaio 1992). Da allora il Marocco continua a rinviare la data del referendum e il popolo saharawi (soprattutto donne, bambini ed anziani) continua a vivere nel deserto, cioè nella zona più inospitale del pianeta. Il territorio occupato dai campi profughi  è di circa 100 kmq
Il 31 luglio 2003 il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha adottato la risoluzione n. 1495 che chiede al Regno del Marocco e al Fronte Polisario di cooperare per l’accettazione del Piano di pace predisposto dall’inviato speciale del Segretario Generale James Baker: il Fronte Polisario accetta, il Marocco no. Il 28 ottobre 2003 abbiamo una nuova risoluzione dell’Onu (n.1513) che prolunga il mandato della MINURSO fino al 31 gennaio 2004.
Dall’Ottobre del 2003 ad oggi l’Onu ha promulgato altre risoluzioni ma la situazione per il popolo Saharawi è rimasta, purtroppo, sostanzialmente invariata.



giovedì 7 luglio 2011

I contrapois alla città della scienza_ rassegna stampa

http://www.idis.cittadellascienza.it/?p=23619

Graphic City:
sabato 2 e domenica 3 luglio dalle 9 alle 17 a Città della Scienza

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Graphic City, un luogo dove gli artisti aprono lo scrigno della fantasia e accompagnano i visitatori in un viaggio tra visioni oniriche e realtà metropolitane. Artisti che riescono a cogliere fra le pieghe del quotidiano sorrisi genuini o ghigni sinistri. È la fiera del disegno, una città virtuale della grafica. Fatevi ristrutturare da una feroce caricatura, lasciate un’impronta sul muro assieme ai graffitari, scoprite i fumetti dell’antichità al Planetario, fatevi ridipingere da una body painter, imparate le tecniche del disegno e conoscete nuovi autori. Per due giorni, sabato 2 e domenica 3 luglio, la Fondazione Idis-Città della Scienza ospiterà, dalle 9 alle 17, artisti che si confronteranno con le più svariate forme grafiche. Massimiliano Bertolino, Veronica Longo, Simona Bassano, Mary 5, Mariagrazia Cianfrano, Nino Maccarone: questi i nomi presenti al Science Centre e che animeranno la rassegna. Graphic City si propone come un punto di incontro e di confronto, una galleria d’ arte, una fucina d’introspezione in cui le svariate tecniche artistiche proposte rappresentano un potente mezzo espressivo. Non c’è materiale che non è stato preso in considerazione, tutto diviene utile, ogni superficie è adatta per ospitare sogni  e  visioni. Gli spazi del museo di via Coroglio diventano, così, il palcoscenico privilegiato di questi giovani talenti, alcuni affermati altri meno, ma tutti con l’identica passione per le arti grafiche e del colore. Per la prima volta si potranno ammirare i loro lavori avendo la possibilità di portare a casa quello preferito che sia una vignetta satirica, una caricatura di se stessi o un suggestivo panorama. Ad arricchire il tutto l’incontro con la casa editrice Lavieri, specializzata in libri per l’infanzia e fumetti; i laboratori creativi a cura dell’associazione culturale puteolana “Lux In Fabula” e il gruppo “Contrapois” che preferisce il gesto alla parola. Il Planetario, infine, ospiterà i “fumetti” disegnati sulla volta celeste dagli antichi e tante altre sorprese che attendono tutti i visitatori di uno spazio espositivo dall’alto valore creativo e innovativo.

lunedì 20 giugno 2011

Foto dello spettacolo all'Activity day

Foto dello spettacolo all'Activity day
Comunità terapeutica- riabilitativa INSIEME_ Santi Cosma e Damiano
ven 27 Maggio 2011
Foto di Riccardo Rossi Filangieri